domenica 1 giugno 2014

Obliviun.

Benvenuti.
Credo che il momento peggiore per una persona che soffre di anoressia, sia quello dopo la cosiddetta "risalita";
All'inizio mangi, perché il cibo è la tua terapia, ma cerchi di ingoiare le lacrime, i sensi di colpa che gridano che tu NON DEVI MANGIARE, i sensi di colpa che ti dilaniano dentro, ti squarciano; ma pensare di avere ancora un corpo da bambina ti rassicura, ti tocchi le tue amate ossa e le trovi lì. Pian piano poi, i kg presi diventano sempre di più, non ti rimane altro da fare che chiudere gli occhi, non respirare come se ti trovassi dentro l'acqua, cercando di ignorare i pantaloni che non ti entrano più, le forme che spuntano, le ossa che si vedono sempre meno...Chiudi gli occhi e trattieni il fiato. 
Dopo la risalita, non vi trovi altro che il mondo: è come se tu fossi appena nata, come se provassi la vita per la prima volta, devi imparare a essere una adolescente come le altre, quando invece l'anoressia ti da una unicitá sacra, devi imparare che puoi stare stesa sul divano a guardarti la tv invece che correre o camminare fuori incessantemente, devi imparare a socializzare con gli altri e a creare rapporti, l'anoressia lascia un vuoto attorno a te indescrivibile, e rimani sola. Devi imparare che i momenti vuoti, bisogna riempirli con qualcosa di buono, senza lasciarsi andare alla solita autodistruzione, devi imparare a mangiare da capo, e devi imparare a sopportare tutti i commenti delle persone nella quale sei immersa: "sei ingrassata", "stai molto meglio!", "così sei carina", "ti trovo bene"...Devi riimparare tutto da capo, ed è difficile quando ci si deve abituare ad un corpo nuovo che non senti più tuo.
La cosa più difficile? Non cedere alla malattia. In questa fase, è come se ci si trovasse in una teca di cristallo, basta un niente per farla crollare e ricadere, devi avere la forza di riconoscere se è la tua Io sana che ti sussurra nell'orecchio, o la te malata, devi riuscire a distinguere quando è normalità e quando è alterazione. L'anoressia poi, ti tenta sempre, e bisogna costantemente tenere alzata la guardia, perché basta un nulla per finirci dentro con tutte le scarpe, un'altra volta: soprattutto se tutto attorno a te va male, e allora sono cazzi.
Io sono in questa teca di cristallo, cercando di farsi sì che le crepe non me la distruggono.
Benvenuti,
Ossimoro.

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